Parrocchia di Sant'Antonino martire

Sant'Antonino, cantone Ticino, Svizzera

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16 agosto - Montpellier (Francia), secolo XIV
Etimologia: Rocco = grande e forte, o di alta statura, dal tedesco
Patronato: Invalidi, Prigionieri
Emblema: Cane

Le fonti su di lui sono poco precise e rese più oscure dalla leggenda.
In pellegrinaggio diretto a Roma dopo aver donato tutti sui beni ai poveri, si sarebbe fermato a ad Acquapendente, dedicandosi all'assistenza degli ammalati di peste e facendo guarigioni miracolose che diffusero la sua fama.
Immagine del santo Peregrinando per l'Italia centrale si dedicò ad opere di carità e di assistenza promuovendo continue conversione.
Sarebbe morto in prigione, dopo essere stato arrestato presso Angera da alcuni soldati perché sospettato di spionaggio.
Invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, il suo culto si diffuse straordinariamente nell'Italia del Nord, legato in particolare al suo ruolo di protettore contro la peste.

Maestro di volontariato al suo tempo e nel nostro, popolarissimo per secoli in Europa; ma sfortunato con vari suoi biografi immaginosi e discordi, perfino sui dati capitali come nascita e morte.
Concordemente lo si dice nato a Montpellier, in Francia, forse da famiglia agiata. Tuttavia, perduti i genitori in giovane età, distribuisce ai poveri quello che ha e poi s'incammina pellegrino verso Roma.
Ecco due dati certi: l'Italia e la peste. Rocco arriva in luoghi attaccati dal contagio, che a metà Trecento col nome di Peste Nera devasta l'intera Europa, ma che già prima e anche dopo continua a manifestarsi qua e là. Rocco lo trova ad Acquapendente, presso Viterbo: e si stabilisce nel lazzaretto, per curare i malati. Ma poi, prima di proseguire per Roma, si ferma a Cesena e a Rimini per altre epidemie, occupandosi di malati che a volte neppure i parenti vogliono assistere. Quest'uomo che ha distribuito ai poveri i beni di famiglia, non si considera padrone neppure del suo tempo: i suoi giorni, mesi e anni sono anch'essi un bene sul quale i sofferenti hanno un diritto di prelazione. Prima loro, poi tutto il resto, incluso il pellegrinaggio.
Altra immagineGiunto infine a Roma, vi rimane tre anni, passando da un ospedale all'altro. E qui, si racconta, cura e guarisce un cardinale, che lo presenta al papa (per qualche biografo il cardinale sarebbe Anglico de Grimoard, anche lui della zona di Montpellier e fratello del papa avignonese Urbano V, che è tornato a Roma nel 1367, riandando via tre anni dopo. Se è così, cade l'ipotesi di un Rocco nato a fine Duecento e in piena gioventù durante il soggiorno a Roma. Anglico de Grimoard, infatti, cardinale nel 1366, visse a Roma tra il 1368 e il 1371).
Anche il ritorno da Roma a Montpellier è interrotto da un'epidemia di peste, scoppiata a Piacenza.
Rocco vi si ferma e viene contagiato. Allora si trascina a una capanna lungo il fiume Trebbia per morirvi in solitudine.
Ed ecco entrare in scena il cane famoso, che tanti artisti dipingeranno al suo fianco. Qui però non sembra il caso di ricorrere ai miracoli: secondo la sua natura, il cane attira l'attenzione del padrone del terreno, il nobile Gottardo Pollastrelli, sullo sconosciuto giacente nella capanna. Così Rocco, soccorso e curato dal signore, si ritroverà guarito.
Tornato a Montpellier, però, nessuno lo riconosce: scambiato per un malfattore, finisce in carcere senza ribellarsi, per cinque anni, fino a morire trentaduenne, il 16 agosto di un anno imprecisato.
Nel secolo successivo, attraverso vicende controverse, i suoi resti (o gran parte di essi) saranno portati a Venezia, trovando definitiva collocazione nella chiesa a lui intitolata. Nel 1584 papa Gregorio XIII iscriverà il suo nome tra quello dei santi. [ Fonti: www.santibeati.it ]



© 2002 Sirba Sagl, Casella Postale 618, 6592 St. Antonino (Svizzera)


Da noi

Il culto per questo santo deve risalire abbastanza nel tempo se si considera la presenza di una statua che era posta in un a nicchia alla destra dietro l'altar maggiore, nicchia eliminata, e statua spostata indietro, per dubbi criteri di rispristino delle origini architettoniche della nostra chiesa.
Statua di san Rocco San Rocco viene richiamato in causa nel 1918. Quando, dopo la grande guerra scoppia l'epidemia della "grippe spagnola", che a detta degli storici mietè più vittime in Europa della stessa guerra, tre pie donne (Bassi Lodovina, nata Barboni, Bassi Lucia (detta Antonia) nata Nonella e Tognetti Maria, nata Domenghini(?)) convinsero il curato (don Amedeo Rossi) e la popolazione a celebrare una novena a S.Rocco e al voto di portare la statua in processione la seconda domenica del mese di agosto, se nessuno fosse morto nel paese per la peste.
Le cerimonie furono molto frequentate e non morì nessuno. Da allora, anno dopo anno, si ripete la processione con la statua del santo.
E nelle case, come nel caso delle feste patronali, ecco la torta di pane