Parrocchia di Sant'Antonino martire

Sant'Antonino, cantone Ticino, Svizzera

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San Giulio

Apostolo dell'Alto Novarese - 31 gennaio
Il culto di san Giulio è molto vivo nella zona del Lago d'Orta, nell'Alto Novarese, dove esiste una chiesa, che sarebbe stata originariamente da lui edificata, nella quale è sepolto.
Sulla sua figura storica non ci sono, però, notizie certe. La sua vicenda si intrecciò, infatti, con quella di un san Giuliano. Alcune fonti li indicano come fratelli, altri studiosi ipotizzano una confusione di nomi per la stessa persona. Secondo la più antica "Vita" (VII sec.), i due fratelli erano greci del IV secolo, trasferitisi in Italia perché disgustati dagli errori degli eretici e perseguitati.
Immagine di San Giulio Dimorarono presso Roma e poi attraversarono la Penisola, fermandosi sul Lago d'Orta. Qui costruirono la novantanovesima chiesa, a Gozzano, e la centesima, dedicata ai santi Pietro e Paolo, sull'isola lacustre. Nella prima, dedicata a San Lorenzo, rimase Giuliano. Dei due antichi edifici non resta nulla e gli attuali non risalgono a prima del IX secolo.
Nel Martirologio Romano è commemorato al 31 gennaio il solo Giulio, introdottovi dal Baronio, e con la generica indicazione topografica: in provincia Mediolanensi. Il Ferrari invece ricorda anche Giuliano al 7 gennaio.
Esiste una Vita dei due santi che il Savio stimava "antica e degna di riguardo", mentre íl Lanzoni la giudicava piena di " parecchie esagerazioni e leggende ". In realtà essa non è più antica del sec. VIII e contiene notizie piuttosto strane ed inverosimili.
Secondo questo scritto, Giulio e Giuliano erano fratelli oriundi della Grecia; educati cristianarnente dai genitori, abbracciarono lo stato clericale e Giulio fu ordinato presbitero mentre Giuliano diacono.
Nauseati dagli errori diffusi dagli eretici e per sfuggire alle loro persecuzioni, decisero di allontanarsi dalla patria; si recarono allora dall'imperatore Teodosio dal quale ottennero l'autorizzazione a distruggere altari e boschi pagani ed edificare chiese cristiane. Passati poi in Italia dimorarono per un po' di tempo nei pressi di Roma ad Aqua Salvia, quindi attraversarono il Lazio e pervennero nell'Italia settentrionale predicando, convertendo molti alla vera fede e soprattutto edificando un. cospicuo numero di chiese, che raggiunsero il centinaio.
Le due ultime le costruirono nei pressi del lago di Orta e precisamente la novantanovesima a Gozzano, dedicata a san Lorenzo, dove rimase Giuliano che ivi anche morì e vi fu sepolto; l'altra, la centesima, Giulio la costruì sulla piccola isola esistente nel lago, dedicandola agli apostoli Pietro e Paolo e nella quale egli stesso fu poi sepolto.
Quando l'autore scriveva questa Vita il culto di Giulio doveva essere molto fiorente nell'isola, poiché afferma che la chiesa era frequentata da molti pellegrini e Iddio vi operava anche dei miracoli; tuttavia nel sec. VIII, Paolo diacono attesta che al suo tempo l'isola era detta sancti Iuliani. Avrà, l'autore della Vita scambiato il luogo di sepoltura dei due santi, o essi erano una sola persona chiamata indifferentemente con l'uno e l'altro nome? Il Savio afferma poi che nella diocesi di Milano molte chiese erano dedicate a Giulio ed il suo nome era anche recitato nel canone ambrosiano dei secoli V-VI; il Lanzoni però contesta quest'ultima affermazione e pensa che si trattasse invece, del papa Giulio, poiché quel nome è unito a quelli di altri vescovi (Martino di Tours, Eusebio di Vercelli e Ilario di Poitiers) che si distinsero nella lotta contro gli ariani.
In conclusione, pur dovendo affermare che il culto di san Giulio è abbastanza antico nell'isola del lago di Orta ed è tuttora vivo nella regione circostante, bisogna purtroppo aggiungere che non sappiamo niente di sicuro sulla sua personalità, come su quella del presunto fratello Giuliano. Delle due antiche chiese attribuite ai santi fratelli, oggi non esiste piú alcun vestigio e le attuali non sono più antiche del sec. IX. Le reliquie di Giulio sono tuttora conservate nella sua basilica del lago, quelle di Giuliano invece, nel 1360 furono trasferite nella nuova chiesa di Gozzano a lui dedicata sulla rocca e deposte sotto l'altare maggiore, mentre nella vecchia chiesa di S. Lorenzo è rimasto il cenotafio.

[ Fonti: www.santibeati.it ]



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Da noi

In collina, fra la frazione Pajardi e "Gabard" (ora Vigana di Camorino), al lato del ruscello che porta lo stesso nome, si erge una piccola chiesa dedicata a San Giulio e che, anticamente, era sicuramente integrata alla parrocchia di Sant'Antonino, poichè gli abitanti solevano recarsi il 31 gennaio per assistere alla Messa.
Ci si ricorda ancor oggi come il delegato scolastico, Giulio Bognuda (sposato Nonella) ed il sindaco Giulio Bognuda (sposato Pedrelli) entravano nelle classi con l'aspettatissimo annuncio: "Oggi non c'è scuola, ma si va a San Giulio".
Le origini del culto a questo santo sono sconosciute, anche se dovevano essere ben radicate nella gente del luogo se avevano eresso una chiesetta al santo.

La festa del 31 gennaio, anche se ridimensionata per i tempi moderninei quali viviamo, rimane ancora viva nella regione